Gli immunostimolanti
Parte 1: gli immunostimolanti farmaceutici
Gli immunostimolanti (o immunomodulatori) sono sostanze in grado di stimolare il sistema immunitario potenziando le difese dell’organismo. Pertanto, vengono usati per la prevenzione delle malattie e il miglioramento della resistenza naturale del corpo da varie infezioni virali e batteriche.
A questa categoria appartiene un gruppo piuttosto ampio ed eterogeneo di sostanze a cui fanno parte nutrienti, farmaci ed estratti botanici, che possiedono proprietà chimiche e meccanismi d’azione differenti tra loro.
In generale gli immunostimolanti possono indurre:
- la crescita e la proliferazione delle cellule immunitarie (globuli bianchi),
- e la sintesi di anticorpi.
In base al meccanismo generale d’azione, si possono distinguere in:
- Immunostimolanti specifici o selettivi: determinano un’immunoreazione ad uno o più antigeni.
- Immunostimolanti aspecifici: stimolano la risposta immunitaria a livello generale, senza dirigerla verso un antigene specifico.
Ai primi fanno parte i farmaci immunostimolanti, ovvero sostanze in grado di interagire con il sistema immunitario, modulandone la funzione e stimolando una più rapida ed efficace risposta mediante la crescita di cellule linfocitiche B e T le quali aumentano la produzione di anticorpi e citochine pro-infiammatorie.
Gli immunostimolanti comprendono diverse categorie di composti: lisati batterici e componenti sintetici.
I lisati batterici sono soprannominati vaccini batterici anche se nulla hanno a che vedere con i vaccini veri e propri. Sono costituiti da una miscela di antigeni batterici derivanti da diverse specie batteriche che includono: Staphylococcus aureus, Streptococcus viridans, Streptococcus pneumoniae, Streptococcus pyogenes, Klebsiella pneumoniae, Klebsiella ozenae, Moraxella catarrhalis ed Hemophylous influenzae.
Ogni estratto è preparato con miliardi di questi batteri. Gli antigeni si ottengono a seguito di una coltura di massa dei ceppi, mediante lisi chimica o meccanica di cellule e liofilizzazione. Diversi antigeni vengono miscelati e vengono aggiunti eccipienti per preparare le compresse. Il lisato batterico non è dunque un vaccino, come spesso viene chiamato, ma un agente immunostimolante specifico, indicato per la prevenzione e il trattamento delle infezioni respiratorie. Può essere utilizzato anche per infezioni resistenti ai comuni antibiotici e per le sequele di infezioni batteriche e virali.
I lisati batterici più diffusi sono quelli liofilizzati e sono presenti in commercio in diverse formulazioni farmaceutiche somministrabili esclusivamente per via orale in cicli che durano 10-20 giorni e sono da ripetere per almeno tre mesi consecutivi (10 giorni di assunzione e poi 20 giorni di riposo per tre volte).
I lisati batterici devono essere sospesi se subentra ipersensibilità al principio attivo e non devono essere assunti in caso di malattie autoimmuni, infezioni intestinali acute e sono controindicati in gravidanza e allattamento. In alcuni casi si possono manifestare attacchi d’asma in seguito alla somministrazione del farmaco, febbre, soprattutto nei primi giorni del trattamento. Il consiglio è sempre quello di consultare il medico prima dell’assunzione ed evitarla nel caso si stia assumendo un altro farmaco ad azione immunostimolante.
Meno conosciuta è la categoria dei composti peptidici sintetici, come il Pidotimod, il cui meccanismo d’azione prevede un aumento della proliferazione linfocitaria e la stimolazione dell’attività fagocitaria dei neutrofili. Tra tutti gli immunostimolanti, i composti di sintesi hanno il vantaggio di consentire una migliore qualità, poiché, a differenza dei derivati batterici, non devono essere sottoposte a purificazione. Inoltre, l’elevata efficacia del Pidotimod (peraltro senza effetti avversi) è correlata alla sua concentrazione plasmatica.
In conclusione, si può affermare che i risultati indicano una riduzione reale delle infezioni respiratorie nei pazienti che assumono immunostimolanti, e che il loro profilo di sicurezza è buono.